A distanza di quasi due anni, si torna a parlare della tragica morte di Matthew Perry, indimenticabile star di Friends. Uno dei cinque medici indagati, il dottor Salvador Plasencia di Santa Monica, ha accettato di dichiararsi colpevole di quattro capi d’accusa. Un passo cruciale nel percorso legale volto a chiarire le circostanze della morte dell’attore, avvenuta il 28 ottobre 2023 e attribuita agli “effetti acuti della ketamina”.
L’accordo di patteggiamento
Plasencia ha accettato di dichiararsi colpevole di quattro capi d’accusa per distribuzione di ketamina. Un accordo di patteggiamento, depositato lunedì 16 giugno a Los Angeles, come riporta People: in cambio di questa ammissione di colpa, i procuratori federali ritireranno le accuse aggiuntive di distribuzione e falsificazione di documenti. La pena massima per questi reati è di 40 anni di prigione, una multa di 2 milioni di dollari e la restituzione al patrimonio di Matthew Perry.
Come era già emerso, le indagini hanno rivelato un messaggio di testo di Plasencia a un coimputato, il dottor Mark Chavez, in cui si riferiva all’attore come un “idiota” da “sfruttare” per denaro: “Mi chiedo quanto pagherà questo idiota”. Un commento denigratorio evidenzia da una parte l’intento criminale, dall’altra la violazione etica del medico.
In sostanza, sempre secondo quanto riportato da People e dalle principali testate americane, il dottor Plasencia ha ammesso di aver fornito illegalmente a Matthew Perry circa 20 fiale di ketamina, lozioni e siringhe nel mese precedente la sua morte. Inoltre ha confessato di essere stato a casa dell’attore, iniettandogli personalmente la sostanza e istruendo il suo assistente personale, Kenneth Iwamasa, su come somministrarla, per poi continuare a fornirne le dosi anche dopo essere venuto a conoscenza che la sua dipendenza stava “sfuggendo al controllo”. Questa condotta avrebbe contribuito alla tragica fine di Perry.
La causa della morte di Matthew Perry e la dipendenza
L’autopsia eseguita a dicembre 2023 ha stabilito che Matthew Perry è morto per gli “effetti acuti della ketamina”, con annegamento, malattia coronarica e buprenorfina come fattori contribuenti. Sebbene ricevesse trattamenti legali di ketamina per la depressione, questa alta concentrazione non poteva essere attribuita alle normali dosi terapeutiche. Da qui la necessità di un’indagine, con il sospetto che sia rimasto vittima di una distribuzione illecita della sostanza.
Matthew Perry ha lottato contro la dipendenza per anni, cercando di uscirne almeno 15 volte ed è stato proprio questo “bisogno” a condurlo fino a Plasencia. Se da una parte l’ammissione di colpa del medico di Santa Monica rappresenta un grande passo in avanti, il processo legale continua, con Jasveen Sangha ancora in attesa di giudizio, unica a dichiararsi non colpevole. L’indagine ha rivelato una “vasta rete criminale sotterranea” per la distribuzione di ketamina, con cinque persone accusate: oltre a Plasencia e Sangha, gli imputati includono il dottor Mark Chavez, Kenneth Iwamasa (assistente personale di Perry) ed Erik Fleming (amico e intermediario).