Prurito. Per quella che rappresenta forse la principale parassitosi intestinale, questo è il segno più classico della presenza degli ossiuri, i piccoli vermi dei bambini. Il tutto, pur se a volte la presenza di questi “ospiti” passa del tutto inosservata, perché magari non danno disturbi particolari.
Il prurito nell’area dell’ano con conseguente grattamento e possibilità di trasmettere le uova dei piccoli ospiti indesiderati è infatti il segnale che sono presenti questi parassiti. In genere si localizzano appunto nell’area dell’ano o tra le natiche, ma nelle bimbe si possono vedere anche nella zona della vulva, tra le piccole e le grandi labbra. E possono risalire anche in vagina determinando anche secrezioni.
Detto che le ricadute sono sempre possibili, anche perché è difficile ottenere una pulizia completa e soprattutto perché l’infestazione si può ripetere. Proviamo, con cinque semplici domande, a capire cosa si può fare in prevenzione. E come comportarsi.
Indice
Dove si trovano gli ossiuri?
I piccoli parassiti si stabiliscono soprattutto nell’ultima parte dell’intestino e nell’ampolla rettale, dove si concentrano le feci prima dell’evacuazione. In genere, soprattutto la notte, le femmine possono uscire dall’intestino e quindi depositare le uova.
Come avviene la trasmissione?
Non bisogna fare l’errore di pensare che la presenza degli ossiuri sia indice di scarsa igiene in famiglia. Il problema è che il prurito provoca il grattamento e quindi si rischia che le uova possano infilarsi sotto le unghie delle mani e quindi diffondersi. Per questo lavarsi sempre con cura le mani è fondamentale.
Come si verifica il contagio?
La vita di comunità è la principale fonte di contagio. Ci si infetta ingerendo le uova che si trovano nell’ambiente, magari perché disperse da persone infette o da animali domestici. Le uova degli ossiuri possono rimanere infatti continuare a vivere anche per settimane: potenzialmente possono passare dalle mani alle lenzuola, ai vestiti e alla tavola del water.
Come si scoprono gli ossiuri?
In presenza di disturbi, il pediatra può valutare se è necessario procedere con lo scotch test, che prevede l’utilizzo di un vetrino da microscopio. Ovviamente se si vedono i piccoli vermi il pediatra può consigliare il trattamento più idonea, che va comunque proposto a chi vive con il bimbo in famiglia.
Come si previene la recidiva?
L’igiene è fondamentale. In caso di infestazione è basilare provvedere ad un attento lavaggio a 60 gradi degli indumenti intimi, degli asciugamani (che vanno sempre impiegati da una sola persona) e delle lenzuola. Bisogna sempre ricordare di lavare spesso le mani e tagliere bene le unghie.