Nicole Berlusconi a processo, chiesto un milione di risarcimento

Nicole Berlusconi finisce a processo: accusata di calunnia dopo una denuncia animalista, rischia di dover pagare un milione di euro di risarcimento

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

Pubblicato: 13 Giugno 2025 15:59

Nicole Berlusconi, nipote dell’ex Premier Silvio e figlia di Paolo, si ritrova dall’altra parte della barricata: non più paladina che denuncia maltrattamenti, ma imputata in un’aula di tribunale.

La 36enne attivista per i diritti degli animali è finita a processo a Bergamo, con l’accusa che avrebbe esagerato una denuncia contro un maneggio. Infatti, titolari del centro ippico le chiedono un milione di euro di danni, e il giudice ha sospeso tutto per dare spazio a una possibile tregua.

Nicole Berlusconi denunciò un maneggio nel 2023: ecco cos’è successo

Tutto nasce nell’aprile 2023, quando Nicole Berlusconi entra al maneggio Ca’del Pianone di Mapello (Bergamo) decisa a verificare di persona le condizioni dei cavalli. Armata di smartphone, fotografa e filma box e animali, poi pubblica tutto sui social della sua onlus Progetto Islander, lanciando accuse di maltrattamenti.

Parla di una “situazione agghiacciante”: cavalli denutriti, sporchi, senza cibo né paglia, costretti a mangiare fieno ammuffito. Le immagini fanno scalpore, scatta un’indagine formale, ma si conclude con un nulla di fatto. Le autorità non trovano tracce di abusi e archiviano il caso.

Risarcimento da un milione di euro chiesto dai gestori del maneggio

Il colpo di scena arriva dopo mesi: Nicole Berlusconi viene rinviata a giudizio con l’accusa di calunnia, diffamazione aggravata, violazione di domicilio e interferenze illecite nella vita privata. Secondo la Procura, avrebbe pubblicato contenuti falsi pur sapendo che i gestori del maneggio erano innocenti. Un’accusa pesante che cambia completamente la narrazione iniziale.

All’udienza del 13 giugno a Bergamo, i fratelli Lorenzo e Michaela Antali, ex gestori del centro ippico, si sono costituiti parte civile e hanno chiesto un risarcimento di un milione di euro. Nicole era assente, rappresentata dal suo avvocato. La richiesta di danni ha congelato il processo: la giudice ha rinviato tutto a settembre per dare spazio a un possibile accordo extragiudiziale.

Cosa potrebbe accadere ora: trattative in corso per evitare il processo

La difesa di Nicole, guidata dall’avvocato Guido Carlo Alleva, si è detta disponibile a valutare un accordo, magari con scuse pubbliche e un risarcimento simbolico. Nessuna intesa è stata raggiunta durante l’udienza, ma le trattative restano aperte. Tutto è rinviato al 18 settembre 2025, quando si deciderà se andare avanti con il processo.

Lei per ora mantiene il silenzio. Nessun post, nessuna dichiarazione. A parlare sono i suoi avvocati, che ribadiscono la buona fede di Nicole e la volontà di chiarire tutto in aula, se necessario. “Siamo convinti delle nostre argomentazioni”, ha dichiarato il suo legale, lasciando però spazio a una soluzione meno traumatica.

I titolari del maneggio: “Danni incalcolabili, siamo stati rovinati”

Dall’altra parte, i fratelli Antali non sembrano intenzionati a fare sconti. Dopo il clamore mediatico scatenato dalle accuse, raccontano di aver perso tutti i clienti e di aver chiuso il maneggio. Per loro, il milione richiesto serve a risarcire un danno non solo economico, ma anche morale.