Se c’è un piatto che colora la nostra tavola in estate, che ci permette di assumere diversi nutrienti – un vero e proprio piatto unico, da mangiare anche in spiaggia – è l’insalata di riso. Ma come scegliere il miglior riso per fare l’insalata? E quanto tempo dobbiamo cuocerlo? Sono molti i segreti per preparare un piatto che sembra semplice all’apparenza ma che in realtà nasconde qualche insidia. Vediamo dunque tutto quello che c’è da sapere e come portare in tavola un’insalata di riso che piaccia a grandi e piccini.
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Qual è il riso migliore per fare l’insalata di riso
In virtù della sua preparazione e delle infinite possibilità per creare dei piatti sempre freschi e buoni, l’insalata di riso è la ricetta più versatile dell’estate. È fresca, gustosa ma soprattutto si prepara in pochi minuti. L’ingrediente principale di questa ricetta è naturalmente il riso: non può proprio mancare. Una delle prime cose da sapere è che deve essere cotto alla perfezione: non deve in alcun modo sbriciolarsi né risultare eccessivamente appiccicoso, altrimenti il sapore non sarà equilibrato.
Per evitare di sbagliare, dobbiamo dunque considerare le tipologie di riso e le loro caratteristiche. Spesso viene usato il riso integrale, il riso rosso o il riso Venere, che è quello nero. Il loro sapore risulta molto più intenso rispetto al riso bianco e si prestano benissimo per realizzare delle insalate di riso gustose.
Se tuttavia preferiamo il riso bianco, allora dobbiamo orientare la nostra scelta verso il parboiled: questa tipologia è stata sottoposta a un processo di parboilizzazione, indispensabile per preservare i suoi nutrienti e per rendere il chicco molto più forte in cottura. Queste due caratteristiche, dunque, lo rendono il riso perfetto per preparare l’insalata: si mantiene al dente e può essere accostato a numerosi ingredienti. Buono anche il riso basmati, ovvero il riso a chicco lungo usato in India e in Pakistan: negli ultimi anni è entrato anche nelle nostre cucine perché si accompagna a tantissimi piatti dal sapore orientale, ma anche per realizzare delle insalate fresche e saporite.
Quali tipologie di riso evitare per l’insalata di riso
Non tutte le varietà si prestano a questo tipo di piatto, e usare il riso sbagliato rischia di compromettere consistenza, tenuta e risultato finale. Il primo da evitare è il riso Originario, perfetto per le minestre che scaldano l’inverno ma troppo tenero per reggere una preparazione fredda: tende a scuocere e ad ammorbidirsi eccessivamente una volta raffreddato.
Anche tutte le tipologie di riso associate al risotto non sono solitamente indicate per un’insalata: l’alta percentuale di amido, che in cottura ci permette di ottenere l’effetto cremoso, li rende poco adatti a una preparazione che ha bisogno di chicchi ben separati. Dopo la bollitura, tendono a diventare collosi, e l’effetto “impaccato” è dietro l’angolo. Meglio puntare sul riso a chicco lungo e tenace, poco amilacei, in grado di mantenere struttura e freschezza anche dopo il raffreddamento e il condimento.
Quanto cuocere il riso per l’insalata?
La cottura del riso è un passaggio delicato, forse il più importante per chi vuole servire un’insalata ben fatta, con chicchi sgranati e consistenza piacevole a ogni cucchiaio. Non basta lessare e scolare: bisogna conoscere bene la tenuta del riso scelto e saperla gestire. Per le varietà più indicate, l’ideale è spegnere il fuoco quando il chicco è ancora leggermente al dente. In questo modo, raffreddandosi, non si ammorbidirà troppo e manterrà la sua struttura anche nei giorni successivi.
Prolungare troppo la cottura significa compromettere il risultato: il riso assorbe condimenti, è vero, ma se è già cedevole rischia di trasformarsi in una massa appiccicosa, soprattutto quando viene conservato in frigorifero. Al contrario, un riso poco cotto resta duro e stona con la morbidezza degli altri ingredienti. Il trucco è partire dall’acqua già in ebollizione, salarla con moderazione, e controllare la cottura minuto dopo minuto. Non serve aggiungere olio in cottura: meglio concentrarsi sul raffreddamento, che aiuta a bloccare la cottura e a mantenere i chicchi ben separati, pronti per accogliere i sapori senza appesantirsi.
Gli errori da non fare con l’insalata di riso
L’insalata di riso è il piatto per antonomasia dell’estate: spesso ne prepariamo persino in abbondanza e non sappiamo regolarci con le dosi degli ingredienti, ma il risultato finale non cambia. È uno di quei piatti che, non appena arrivano le temperature torride, si presta a qualsiasi ricetta. Sì, perché possiamo sbizzarrirci con gli accostamenti ed è inoltre un modo per svuotare il frigo dagli ingredienti in scadenza.
Ci sono, tuttavia, degli errori da non fare. Il primo, come abbiamo visto, è sbagliare la tipologia di riso. Teniamo presente che di riso, ad oggi, si coltivano migliaia di varietà e in Italia se ne coltivano più di 100.
Il riso dell’insalata di riso va cotto in abbondante acqua salata: questa è un’altra delle regole da seguire in modo ferreo, in quanto non deve esserci in alcun modo un livello eccessivo di amido. Ed è anche il motivo per cui va scolato molto al dente, almeno un minuto prima rispetto a quanto indicato sulla confezione dal produttore.
Anche la temperatura è altrettanto importante: una volta che avremo scolato il nostro riso, dovremo attendere il raffreddamento prima di aggiungere tutti gli ingredienti. Alla fine, metteremo la nostra insalata in frigorifero e, al momento opportuno, circa mezz’ora prima di pranzo, portiamola a tavola: in questo modo non sarà consumata a temperatura da frigo, ma sarà perfetta per allietare il pranzo o la cena.
Per il resto, ci troviamo di fronte a un piatto che non delude mai: può essere leggera o ricca, vegetariana o vegana, semplice o creativa. Perfetta da portare al mare, a un picnic o sulla tavola delle cene estive, è davvero la ricetta che salva ogni occasione. L’importante è partire dal riso giusto e trattarlo con cura: il resto verrà da sé, tra dadini di formaggio, verdure, olive, uova, tonno, legumi (e c’è anche chi aggiunge l’immancabile maionese). In fondo, è proprio questo il bello: non esistono due insalate di riso uguali, e anche noi possiamo metterci alla prova con sapori diversi dal solito.